LA CLASSIFICAZIONE DEGLI ESSERI VIVENTI
Per essere viventi si intende organismi che crescono, si nutrono, respirano, si riproducono e muoiono.
Classificare significa raggruppare secondo il criterio delle affinità e delle somiglianze, ma non solo delle caratteristiche esteriori. La classificazione degli essere viventi è raggruppare ogni specie per ordine scientifico e tecnologico.
Per esempio:
i pipistrelli (classe: mammiferi) e gli uccelli (classe: uccelli) hanno le ali e sono in grado di volare, ma appartengono a classi diverse uccelli (classe: uccelli) pipistrelli (classe: mammiferi delfini e i pipistrelli appartengono alla Classe dei Mammiferi perché entrambi hanno mammelle per allattare, sangue caldo e respirano con i polmoni.
LA SISTEMATICA
I biologi, nel tentativo di identificare con rigore, di studiare e di scambiarsi informazioni sulla diversità di organismi, hanno sentito l’esigenza di costruire un sistema gerarchico di classificazione delle forme di vita presenti sul pianeta. La scienza che si occupa di classificare e di studiare gli organismi in relazione alle loro relazioni naturali prende il nome di sistematica.
La prima classificazione dei viventi risale addirittura ad Aristotele e si articolava in due soli grandi raggruppamenti:
- Il regno degli animali comprendeva gli esseri viventi che si muovono e mangiano, e i cui corpi crescono fino a un certo punto per poi smettere di crescere.
- Il regno delle piante raggruppava gli organismi incapaci di muoversi e di mangiare e caratterizzati da una crescita indefinita.
Tale classificazione è stata utilizzata senza sostanziali variazioni fino a tempi relativamente recenti; lo sviluppo delle tecniche di studio della struttura della cellula e di analisi molecolare, tuttavia, ha consentito negli ultimi anni di realizzare classificazioni che riflettono maggiormente le relazioni evolutive fra diversi gruppi di organismi.
CHI EFFETTUÒ LA PRIMA CLASSIFICAZIONE DEI VIVENTI
Si deve al naturalista svedese CARLO LINNEO la prima classificazione scientifica dei viventi. Classificare gli organismi Il termine classificare significa ordinare degli oggetti secondo un criterio, il quale viene scelto dalla persona che compie la classificazione.
Nella classificazione dei viventi, gli «oggetti» da ordinare sono le specie animali e vegetali. Le specie animali e vegetali sono identificate in modo univoco per mezzo della nomenclatura binomia, un sistema inventato dal naturalista Linneo.
LE CATEGORIE DEGLI ESSERI VIVENTI
Il genere, ad esempio, Canis, è analogo a un cognome, in quanto identifica un gruppo di organismi simili che si presume siano strettamente imparentati. Il nome specifico, ad esempio, lupus, è analogo al nome di battesimo ed è spesso un aggettivo o un termine qualificante che distingue e descrive un organismo.
Il nome della specie viene per convenzione assegnato in latino, la lingua usata da Linneo per la prima classificazione dei viventi. Dopo aver stabilito un sistema univoco per denominare le specie, Linneo propose di classificarle in un sistema gerarchico. La regola fondamentale di tale sistema è che ciascun livello può includere più gruppi situati ad un livello inferiore.
Ogni gruppo viene chiamato unità tassonomica e i livelli sono chiamati categorie. La specie è la categoria posta alla base della classificazione gerarchica; il genere è la categoria situata immediatamente al di sopra e può pertanto includere più specie; la famiglia è la categoria immediatamente superiore al genere e così via.
I CRITERI DI CLASSIFICAZIONE
Secondo il sistema di nomenclatura binomia, ideato nel diciottesimo secolo dal naturalista svedese Carl von Linné (solitamente italianizzato in Linneo) e tuttora in uso, ogni organismo vivente è univocamente identificato da un doppio nome in lingua latina, di cui il primo relativo al genere e il secondo relativo alla specie. Il gatto domestico, ad esempio, è classificato come Felis catus, mentre l’uomo è Homo sapiens. Nel sistema gerarchico di classificazione biologica, come in una serie di scatole cinesi, le specie affini sono raggruppate in generi, i generi affini sono raggruppati in famiglie, le famiglie affini in ordini, questi a loro volta in classi, le classi in phyla o divisioni e i phyla in regni. Un particolare gruppo costituisce un’unità tassonomica o taxon, e il livello in cui è collocato è una categoria.
La sistematica utilizza sette raggruppamenti detti categorie sistematiche.
Le categorie sistematiche sono ordinate in senso gerarchico dalla più piccola alla più grande:
- Specie, genere, famiglia, ordine, classe, phylum, regno.
QUALE È LA CATEGORIA FONDAMENTALE
L’unità sistematica fondamentale è costituita dalla specie. La definizione più classica di specie (che si adatta però bene solo agli organismi a riproduzione sessuata) è basata sul concetto di isolamento riproduttivo, e identifica la specie con l’insieme degli organismi capaci di incrociarsi tra loro dando origine a prole feconda e simile ai genitori.
Ad es. un asino e una cavalla si possono accoppiare dando luogo a prole (i muli). Tuttavia tale prole è sterile e quindi cavalli e asini appartengono a specie diverse. Negli organismi asessuati o partenogenetici non è ovviamente possibile adottare il criterio appena illustrato. La più comune definizione di specie, basata sulle moderne conoscenze genetiche, è la seguente: un insieme di organismi che abbiano un elevato grado di somiglianza genetica. Il livello di somiglianza è però nella pratica del tutto arbitrario. Ad esempio in microbiologia vengono considerati come appartenenti alla stessa specie batteri che possono differire anche fino al 30° gruppo di specie strettamente imparentate, derivate presumibilmente da un antenato comune, costituisce un genere.
LE ALTRE CATEGORIE SISTEMATICHE
- Genere: raggruppa specie simili tra loro, per esempio cane e lupo appartengono al genere Canis.
- Famiglia: raggruppa generi simili tra loro. La volpe, il cane e il lupo vengono raggruppati nella famiglia dei canidi.
- Ordine: raggruppa più famiglie simili tra loro. Il cane e il leone vengono raggruppati nell’ordine dei carnivori.
- Classe: raggruppa gli ordini simili tra loro. Gli animali che partoriscono, possiedono le mammelle per allattare, e la pelle coperta di peli sono raggruppati nella classe dei mammiferi.
- Phylum o tipo: raggruppa diverse classi simili.
- Regno: è la categoria sistematica più ampia e comprende più phyla.
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