L’USIGNOLO DEL GIAPPONE (LELOTHRIX LUTEA)
L’usignolo del Giappone è un uccellino di piccole dimensioni (circa 120 mm.) diffuso in India settentrionale, Cina meridionale e penisola indocinese. Non è un vero usignolo, cioè non appartiene alla famiglia dei turdidi, ma è un rappresentante asiatico della famiglia dei Timalidi e il suo nome comune deriva dal fatto che i primi importatori furono i giapponesi. Il suo habitat è nel sottobosco delle foreste di caducifoglie, di bambù o di conifere e si spinge anche da 1500 a 3000 metri di altitudine. È un uccello con abitudini del tutto sedentarie. Nidifica su cespugli a poca altezza dal suolo e il nido è fatto di fuscelli e muschio; le uova deposte sono 3/4, di colore verde pallido con macchiette porpora e brune.
L’HABITAT
Come dice il suo nome, l’usignolo del Giappone è tipico dell’Asia orientale, ma il suo nome può trarre in inganno gli inesperti, in realtà è una specie proveniente dalle zone intorno all’Himalaya, importato in tutto il mondo.
I nostri nonni ed i nostri genitori potrebbero giurare di averne avuto almeno uno a casa propria, poiché il suo piacevole canto fu anche la sua condanna negli anni passati, dove migliaia di esemplari furono catturati in natura e segregati in minuscole gabbie per allietare con la sua voce i salotti delle case degli italiani.
Al giorno d’oggi l’usignolo del Giappone è stato rivalutato in allevamento ed il suo prezzo non è più al pari di un canarino come lo era una volta; anche nelle fiere di città, ai banchetti dedicati agli animali, lo possiamo trovare mentre canta sui posatoi e vengono spesso venduti senza sapere la loro provenienza, probabilmente catturati in natura e rivenduti agli sprovveduti.
Questo perché è un uccellino dalle piccole dimensioni, dotato di una straordinaria abilità: quello di adattarsi al territorio in cui si trova. Nei decenni scorsi questa specie è stata liberata nei nostri ambienti ed ora ha preso piede in tutta Italia, in Europa e nel mondo, con popolazioni ben consolidate e riproduttive.
Le colonie osservate sul territorio possono variare da pochi esemplari a decine di individui e di abitudini stanziali, quindi non migratorie. Ad oggi l’usignolo del Giappone lo si può trovare sia nei parchi naturali e sia fra gli alberi in mezzo alle nostre case di città.
Sono uccelli piuttosto confidenti e non si sentono assolutamente minacciati dall’uomo.
L’ALLEVAMENTO
L’allevamento ai fini della riproduzione in cattività richiede una certa esperienza. L’usignolo del Giappone se tenuto in voliere con altre specie, diviene particolarmente aggressivo nel periodo riproduttivo, fatto che ne rende problematica la coabitazione con gli altri uccelli della voliera. La sua popolarità come uccello da gabbia risale al secolo scorso, quando appunto veniva importato dal Giappone, oggi si riproduce naturalmente anche in Europa. In cattività è molto simpatico e si lascia addomesticare facilmente dall’uomo, il suo canto è melodioso. Il maschio è molto colorato mentre la femmina presenta dei colori leggermente più pallidi. La voliera deve essere sufficientemente spaziosa (almeno cm 60x40x50) con numerosi posatoi e punti di abbeveraggio. Questa specie ama lavarsi frequentemente e gli deve essere messa a disposizione una ciotola d’acqua sul fondo della gabbia in cui possa agevolmente lavarsi.
Il loro allevamento è considerato non molto facile e per avere quasi sicuramente successo bisogna allevarli in voliera, anche se molte fonti ritengono che se l’animale è nato in cattività in un ambiente piccolo è più facile riprodurlo. L’alloggio va posizionato in una zona poco disturbata e al suo interno vanno posizionate delle piante per far sì che gli uccelli possano nascondersi. Non dimentichiamoci che hanno comunque bisogno di una zona riparata dalle correnti.
L’ALIMENTAZIONE
La dieta dell’Usignolo del Giappone prevede una somministrazione regolare di mangime universale per insettivori del commercio, meglio se addizionato con carbone vegetale.
La dieta deve essere costantemente integrata con sementi, uova, frutta e con alcune tarme della farina (larve di Tenebrio molitor) la settimana.
Si nutrono prevalentemente di insetti, ma anche di sementi e bacche e non è difficile avvistarli in ogni stagione dell’anno se si sa dove andare a cercare. Non hanno una preferenza di habitat per nidificare, anche se sono stati osservati stazionare nei bambù e negli arbusti fitti, dove spesso si riuniscono la notte tutti assieme.
La specie è comunque alloctona, giudicata da molti invasiva, anche se non è stato appurato nelle nostre zone che possa portare danni ad altri uccelli o all’ambiente.
L’alimentazione è piuttosto variegata: in commercio possiamo trovare delle miscele per insettivori che dovremmo lasciare loro a disposizione in angoli da raggiungere facendo un po’ di attività, quindi lontano dai posatoi. Spesso questi uccelli gradiscono molto l’uovo sodo schiacciato e frutta sbucciata e fatta a pezzetti. Inoltre si può somministrare loro anche delle semente costituite da scagliola, avena decorticata, colza, canapa schiacciata e con parsimonia semi di lino, di papavero e di niger. Ovviamente i semi non devono costituire la loro dieta principale, ma solo una integrazione. Non dimentichiamo che, soprattutto nella stagione riproduttiva, bisogna fargli avere giornalmente tarme della farina, camole e lombrichi.
LA RIPRODUZIONE
La coppia è meglio sceglierla con largo anticipo ed inserirla il prima possibile per abituarli all’ambiente e far creare fra di loro feeling. La stagione degli amori inizia in primavera e il nido è possibile usare quello fatto a cestino di vimini come quello dei canarini, lasciando a disposizione fili di erba secca, yuta ed altro materiale simile al naturale. Ho visto soggetti delle mie zone utilizzare con piacere i crini dei miei cavalli.
La femmina depone dalle 3 alle 5 uova che covano entrambi gli esemplari e si schiudono dopo circa 12 giorni.
LA SOCIALITA’ E IL RAPPORTO CON L’UOMO
L’usignolo del Giappone vive in natura in coppie e non ha particolari esigenze di costituire stormi. Apprende molto velocemente le abitudini dell’uomo e se avvicinato con pazienza, impara a prendere il cibo dalle mani senza timore. Se lasciato libero in casa, particolare attenzione deve essere prestata ai vetri delle finestre (vanno sempre schermati con tende) ed ai fornelli accesi.
LE AVVERTENZE ALIMENTARI
Controllare spesso la disponibilità di cibo: le piccole dimensioni ed il metabolismo elevato lo costringono a nutrirsi spesso. Verificare che nelle mangiatoie vi sia a disposizione mangime fresco. Non lasciare diventare il cibo stantio. Mettere a disposizione ciclicamente frutta dolce fresca, da appendere nella gabbia.
QUELLO CHE GLI USIGNOLI DEL GIAPPONE NON DEVONO MANGIARE
Un’alimentazione basata solo su poche varietà di cibo. Cibi molto proteici (carne cotta o formaggi) devono essere messi a disposizione una tantum.
QUANDO RIVOLGERSI AD UN VETERINARIO
Un Usignolo del Giappone che sta male ve lo comunica:
- Assume un aspetto appallottolato e dorme di giorno, se stimolato si rianima ma appena ci allontaniamo torna a dormire.
- È appallottolato e sta sul fondo della gabbia.
- Respira oscillando con il corpo e alzando la coda in sincronia con il respiro, è particolarmente poco attivo.
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