I cefalopodi (dal greco kephale, testa e pous, podos, piede) sono molluschi esclusivamente marini, tra i più evoluti, con conchiglia ridotta internamente o del tutto assente, prettamente nectonici (come le seppie e i calamari) o bentonici (come il polpo e il moscardino).
Si svilupparono in una grande moltitudine di forme durante il mesozoico, colonizzando praticamente tutti gli ambienti marini con i gruppi dei nautiloidi. Ammonoidea e belemnoidi, gli ultimi due totalmente estinti.
Ipotesi recenti considerano i cefalopodi derivati direttamente da monoplacofori con conchiglia a spiralizzazione più accentuata.
I cefalopodi costituiscono un gruppo relativamente piccolo, con 600 specie viventi che comprendono seppie, calamari e polpi. Rappresentano la classe più evoluta del phylum dei molluschi. Vengono considerati fra gli invertebrati più evoluti e sono probabilmente i più evoluti in assoluto per quel che riguarda lo sviluppo del sistema nervoso, dal quale dipendono fenomeni di comunicazione e di apprendimento notevoli.
LE CARATTERISTICHE GENERALI DEI CEFALOPODI
- Il termine cefalopodi deriva dal greco (kephale = capo e podos = piede).
- I cefalopodi sono un gruppo dei molluschi. Comprendono: calamari, seppie, polpi, nautilos ecc..
- Vivono esclusivamente negli ambienti marini.
- Si nutrono di pesci o di altri invertebrati. Sono carnivori.
- Sono i più evoluti, possiedono grandi occhi simili a quelli dell’uomo, hanno la bocca a forma di becco, grazie alla quale riescono a rompere le parti dure degli animali di cui si nutrono.
- Il mantello, a forma di sacco, contiene gli organi interni tra cui due branchie e il sacco contiene una sostanza nerastra, l’inchiostro che serve a questi animali per difendersi dagli aggressori.Tra il mantello e la bocca si trova lo sbocco del sifone che mette in comunicazione il mantello con l’esterno.
- Per spostarsi spingono l’acqua dal mantello al sifone, essa esce sotto pressione e spinge l’animale indietro e quindi si sposta. Il sifone si sposta, per questo l’animale può cambiare direzione.
- Sono dotati di cellule particolari chiamate cromatofori che gli permettono di cambiare colore quando viene aggredito in modo di mimetizzarsi.
- Comprendono specie marine predatrici liberamente natanti come il nautilo, il calamaro, la seppia e il polpo. In alcuni di essi la conchiglia è ridotta a una piastra sottile inclusa nello spessore del mantello, come nella seppia; nel polpo è assente e nel nautilo ha una forma a spirale internamente suddivisa in camere, utili per il galleggiamento.
- I cefalopodi sono seppie, calamari e polpi e hanno la caratteristica di avere sul capo una serie di tentacoli con ventose La seppia è diffusa in tutti i mari e all’interno del suo corpo si trova una conchiglia modificata, il cosiddetto osso di seppia, che riduce il peso dell’animale facilitando il movimento. Essa è pescata sia per la sua carne, sia per il suo inchiostro, usato anche in cucina.
LE CARATTERISTICHE SOMATICHE
- I cefalopodi hanno il corpo rivestito dal mantello mentre la conchiglia è di norma ridotta e interna (osso di seppia) o, in taluni casi, completamente assente (polpi); in rare forme primitive considerate fossili viventi si osserva una grande conchiglia esterna (nautili).
- Il piede è trasformato in un imbuto che garantisce la propulsione a reazione. Attraverso questa struttura viene anche espulso un inchiostro nerastro che, confondendo un eventuale aggressore, può garantire la fuga. Il piede, profondamente modificato rispetto a quello dell’ipotetico mollusco ancestrale, è trasformato in tentacoli distribuiti intorno alla bocca e utilizzati per la cattura delle prede. Il nuoto avviene con un meccanismo a reazione, mediante l’uso di una struttura a imbuto, detta sifone, in cui viene forzata l’acqua e successivamente espulsa
- Hanno un capo voluminoso da cui partono 8 arti (che sono anche la sede del senso tattile) pieni di ventose, per attaccarsi alle rocce o per acchiappare le prede. Il capo porta occhi estremamente sviluppati, molto simili agli occhi dei vertebrati: la visione e l’elaborazione delle immagini da parte del sistema nervoso sono elementi fondamentali per il comportamento di questi animali.
- La bocca è robusta simile a un becco dotata di radula e di un becco chitinoso, porta generalmente ghiandole velenifere in grado di produrre sostanze talvolta molto tossiche anche per l’uomo.
- Attorno alla bocca vi sono braccia o tentacoli, in base al numero dei quali vengono classificate le specie. Seppie e calamari hanno otto braccia e due lunghi tentacoli mentre i polpi hanno solo otto braccia.
- I cefalopodi possiedono una conchiglia di poche dimensioni (tranne che nel caso del nautilus) o è proprio assente.
- Le dimensioni sono notevolmente diverse. Alcuni esemplari sono lunghi qualche millimetro invece altri raggiungono qualche decina di metri.
- Respirano con le branchie che possono essere 3 o 4.
- Per difendersi emanano dell’inchiostro.
Tutte queste caratteristiche rendono i cefalopodi abilissimi predatori in grado di nutrirsi di diversi invertebrati (in particolare di molluschi e crostacei) ma anche di pesci.
Molti cefalopodi sono grandi nuotatori e trascorrono la vita in mare aperto anche se i polpi sono principalmente bentonici. Alcuni cefalopodi possono raggiungere dimensioni eccezionali, come i 18 m di lunghezza a tentacoli distesi nel caso del calamaro gigante che vive in acque oceaniche fredde e profonde. Una specie sicuramente comune lungo il Promontorio di Portofino è Octopus vulgaris (polpo).
IL PROCESSO DI CEFALIZZAZIONE
Il processo di cefalizzazione ha condotto a specie con capo voluminoso, fornito di appendici periboccali molto caratteristiche: 8 braccia ricche di ventose e, non sempre, 2 tentacoli, il tutto ottenuto dalla lenta modificazione del piede. È presente anche una formazione muscolare imbutiforme, situata ventralmente al capo e aperta nella cavità palleale, destinata a permettere l’espulsione violenta dell’acqua e la locomozione “a reazione”, anch’essa ottenuta dalla modificazione del piede ancestrale.
I cefalopodi sono predatori efficienti di invertebrati e pesci, capaci di propulsione a getto e dotati di tentacoli per trattenere la preda e di una bocca armata da robuste mascelle a forma di becco.
Rispetto agli altri molluschi l’apparato digerente ha migliorato la sua resa affidando gran parte dell’azione alla muscolatura liscia. Lo stomaco è costituito da due camere comunicanti e la digestione è esclusivamente extracellulare.
LA RIPRODUZIONE E LO SVILUPPO
Nei cefalopodi i sessi sono separati e alcune specie presentano complessi rituali di corteggiamento. Durante l’accoppiamento il maschio trasferisce gli spermatozoi, contenuti in capsule dette spermatofore, dalla propria cavità del mantello a quella della femmina, a mezzo di un tentacolo specializzato detto ectocotile. Le uova fecondate vengono deposte in masse, che spesso vengono custodite e accudite dalla femmina, in particolare nei polpi. Lo sviluppo è diretto: dall’uovo fecondato crescono forme giovanili simili agli adulti.
L’ECOLOGIA
I cefalopodi sono attivi predatori marini. L’alto grado di complessità del sistema nervoso permette loro di agire efficientemente sia nella caccia che nella difesa.
Due sono le principali armi difensive di cui dispongono questi animali:
- Il mimetismo, permesso da particolari cellule epidermiche, dette cromatofore, capaci di cambiare il colore della pelle in risposta a opportuni stimoli ambientali.
- La secrezione di una sostanza scura, detta inchiostro, prodotta da una ghiandola specializzata (ghiandola del nero) situata nella cavità del mantello ed emessa in caso di pericolo per confondere gli eventuali predatori. Tra questi ultimi vanno annoverati numerosi pesci e i cetacei odontoceti.
LA CLASSIFICAZIONE SCIENTIFICA
La classe dei cefalopodi fa parte del phylum dei molluschi ed è suddivisa in due sottoclassi: quella dei tetrabranchiati, comprendente l’ordine dei nautiloidei, e quella dei dibranchiati; quest’ultima è ulteriormente suddivisa nei due ordini dei decapodi (calamari e seppie) e degli ottopodi (polpi).
UNA CURIOSITA’
Alcuni sono capaci di cambiare colore della loro pelle grazie a dei cromatofori, sacche elastiche ripiene di pigmento che espandendosi e contraendosi cambiano tinta a seconda degli stati di umore.
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