IL SISTEMA RESPIRATORIO DEGLI UCCELLI

il sistema respiratorio degli uccelli

Il sistema respiratorio degli uccelli è estremamente complesso. Vi sono tre differenti set di organi che intercorrono nella respirazione: i sacchi d’aria anteriori (divisi in interclavicolari, cervicali e toracici anteriori), i polmoni ed i sacchi d’aria posteriori (toracici posteriori ed addominali.

L’apparato respiratorio è diverso dai mammiferi (diaframma poco sviluppato) in quanto i polmoni non sono elastici e spugnosi quindi non si espandono e i conulicoli permettono il trasporto dell’aria; i sacchi aerei sono presenti nelle ossa alleggerendo così lo scheletro.

I MOVIMENTI RESPIRATORI NEGLI UCCELLI

L’aria circola in un’unica direzione e non alternata, gli scambi gassosi sono in controcorrente.

Si hanno due cicli di espirazione e due di inspirazione.

Nel primo ciclo l’aria viene immessa nei parabronchi dai sacchi aerei posteriori, nel secondo ciclo l’aria dai parabronchi viene sospinta ai sacchi aerei posteriori e da qui poi scaricata all’esterno.

I sacchi aerei diminuiscono inoltre il peso specifico, facilitando il galleggiamento nell’aria.

Gli uccelli compiono fino a 200 atti respiratori al minuto. L’uomo 15.

Il ciclo respiratorio è costituito da 4 movimenti (2 cicli sovrapposti); l’inspirazione è un movimento passivo, mentre l’espirazione è un movimento attivo.

I SACCHI D’ARIA

I sacchi d’aria posteriori ed anteriori, tipicamente nove, si espandono durante l’inalazione e sono strutture che possiamo trovare soltanto nei volatili. Non hanno un ruolo diretto nello scambio di gas con l’esterno, ma immagazzinano l’aria e si comportano come dei mantici, permettendo ai polmoni di mantenere un volume costante, grazie all’aria fresca che costantemente arriva dai sacchi.

L’aria, durante l’inspirazione, entra all’interno del corpo dell’animale attraverso le narici, passando poi nella trachea. Il 75% supera i polmoni, senza entrarvi, e viene incanalata direttamente nei sacchi d’aria, che si estendono dai polmoni e si connettono con le cavità ossee, che vengono quindi riempite di gas. Il restante 25% di aria inalata, viene invece indirizzato direttamente nei polmoni. Durante l’espirazione, invece, l’aria utilizzata fuoriesce dai polmoni, mentre quella inutilizzata passa dai sacchi d’aria ai polmoni.

LO STERNO MOBILE

A differenza dei mammiferi, gli uccelli non possiedono il diaframma e l’aria viene spinta dai sacchi aerei nei polmoni (che come detto non sono mobili) attraverso il movimento dello sterno ed in seguito alla contrazione dei muscoli pettorali.

Per questo motivo quando si prende in mano un volatile occorre fare molta attenzione a non comprimerne lo sterno: se ne si impedisce il libero movimento, infatti, si può correre il rischio di soffocare il malcapitato pennuto.

GLI SPAZI COMUNICANTI

Mancando il diaframma, inoltre, non c’è negli uccelli una netta separazione tra cavità toracica e addominale come avviene nei mammiferi; una qualsiasi causa di ingrossamento degli organi addominali (fegato, milza, reni, stomaco) può causare quindi difficoltà respiratorie per la compressione dei sacchi aerei addominali. In questi casi si può ritenere che il volatile soffra per una patologia respiratoria, ma in realtà non è così.

Le comunicazioni esistenti tra sacchi aerei, cavità addominale e ossa possono inoltre far sì che infezioni assunte per via respiratoria raggiungano altri organi, complicando tanto la diagnosi della malattia quanto la relativa terapia.

CARATTERISTICHE DEL SISTEMA RESPIRATOIO DEGLI UCCELLI

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