IL SIMBOLISMO ANIMALE, LA ZOOLATRIA
Il simbolismo animale ha avuto un ruolo fondamentale per l’uomo che, in passato, ha rappresentato anche una forma di totemismo: presso le antiche civiltà, a differenza della nostra, tutto era circondato da sacralità e ogni essere vivente, animali compresi, era messo in relazione all’aspetto divino e, come tale, oggetto di culto.
La zoolatria era già presente prima del 3000 a.C. e rimase un fulcro culturale-religioso, anche quando l’uomo iniziò ad avere una presa di posizione differente nei confronti delle divinità antropomorfe. L’antropomorfizzazione delle divinità animali portò loro a essere raffigurate e rappresentate come creature ibride, spesso dotate di corpi con fattezze umane e testa (e/o arti) di animali.
L’IMPORTANZA DEGLI ANIMALI NELLA CULTURA ANTROPOCENTRISTICA
Gli animali, a differenza degli uomini, sono creature dal comportamento che non può essere frainteso, per cui hanno rappresentato un punto di riferimento esente da ambiguità che conservava nel tempo il significato simbolico che l’uomo gli aveva assegnato. Per tale motivo, in molte culture a noi antecedenti, gli animali hanno assunto un significato importantissimo nella cultura antropocentrica.
Molte popolazioni facevano riferimento ad animali totem che assumevano le sembianze degli antenati e dell’alter ego animale: compito degli spiriti totem era quello di proteggere l’uomo che li onorava divinizzandoli.
I VARI MODI DI UTILIZZARE GLI ANIMALI
Gli animali, essendo meno sviluppati dal punto di vista evolutivo degli uomini (quindi meno corrotti e non inclini ai difetti umani), nelle varie culture, sono stati presi a riferimento in base alle loro caratteristiche peculiari e utilizzati per esprimere concetti, per rappresentare divinità, come simboli d’imperi e regni. Sono stati impressi su vessilli, bandiere, monete e basta fare attenzione per scoprire che, anche ai nostri giorni, il simbolismo animale si ritrova pressoché dappertutto.
GLI ANIMALI LEGATI AL SOVRANNATURALE
Gli animali sono strettamente legati anche al sovrannaturale: le tradizioni magico-esoteriche, quelle massoniche e quelle alchemiche ne hanno fatto grande uso, soprattutto come allegorie per esprimere concetti ben più profondi e celati. Lo stesso è avvenuto nella pratica magia nera (con tutte le sue sfumature) e in ambito demonologico.
- Chi di noi quando pensa al diavolo non immagina un essere antropomorfo con fattezze caprine?
- Chi di noi, nonostante si definisca estraneo a certe credenze, non si è mai fermato dopo che un gatto nero gli abbia attraversato la strada?
- Chi di noi non ha mai portato con sé un ferro di cavallo o un corno rosso per proteggersi contro la malasorte?
La superstizione e il folclore affondano le loro radici nella vita dell’uomo fin dalla notte dei tempi e la loro origine va ricercata nel tentativo dell’uomo primitivo di fornire spiegazioni a fenomeni naturali che ancora la scienza non poteva motivare.
L’UTILIZZO DEGLI ANIMALI PER CHIAROVEGGENZA
Gli animali sono stati utilizzati per la chiaroveggenza, spesse volte a scopo divinatorio. Ricordiamo, per esempio, che le popolazioni orientali, nordiche ed europee erano solite esaminare il fegato (epatoscopia) di animali sacrificati per predire il futuro e per entrare in contatto con il divino. Tutt’ora, soprattutto nella cultura agreste, si utilizzano amuleti e talismani derivati dagli animali, o a loro ispirati, contro il malocchio.
Nella cultura orientale, la maggior parte degli antichi maestri di arti marziali ha tratto spunto dal comportamento degli animali per fondare i loro stili (Tang Lang Quan, lo stile della mantide religiosa; Hequan, il pugilato della gru bianca; She Quan, lo stile del serpente; Ying Zhao Quan, lo stile dell’artiglio dell’aquila e via dicendo).
GLI ANIMALI COME PUNTO DI RIFERIMENTO
Per concludere è possibile affermare, senza temere smentite, che gli animali rappresentino ancor oggi un punto di riferimento per l’uomo, che continuerà a farsi influenzare e a stimolare da loro per gli scopi più disparati.
Non dimentichiamoci che l’uomo moderno, Homo sapiens, è un Mammifero dell’ordine Primati, famiglia Ominidi, genere Homo: l’evoluzione l’ha portato a sviluppare un cranio più grande rispetto ai progenitori, per cui si è resa necessaria una soluzione radicale: la posizione eretta.
D’altronde, in termini evoluzionistici, quale soluzione migliore di appoggiare un cranio più grande su un sostegno verticale, ovvero la colonna vertebrale?
L’ominazione, l’evoluzione dell’uomo dai primi ominidi all’uomo moderno, ci ha permesso di differirci dai primati ma, nonostante tutte le disquisizioni in termini evoluzionistici possibili, l’uomo è pur sempre un animale e, come tale, continuerà a prendere a riferimento gli animali per esprimere concetti o per rappresentare idee e convinzioni.
L’ELENCO DI ALCUNI ANIMALI E LA SPIEGAZIONE DEL SIGNIFICATO DEI LORO SIMBOLI
- Aquila: maestosa e fiera, simboleggia il coraggio e la libertà. Ogni popolazione antica, dai nativi americani ai greci, vedeva questo animale come un legame tra l’uomo e la divinità.
- Carpa: simboleggia il coraggio e la tenacia. Secondo una leggenda giapponese una carpa riuscì a risalire un fiume sino ad arrivare in cielo, qui venne trasformata in un drago.
- Coccinella è riconosciuta come simbolo bene augurante, un talismano portafortuna. Ma il coleottero a pois racchiude significati molto più profondi, che fanno riferimento al sentimento amoroso visto come libertà, coraggio di lasciarsi andare, spiccare il volo e abbandonarsi alle emozioni più intense.
- Dragone: simbolo di saggezza e pace, è legato a filo diretto con l’acqua, il suo flusso continuo ed inesorabile ne testimonia la forza.
- Elefante: Imponente, regale e misurato, l’Elefante è emblema di potere e forza ma si tinge anche di tinte aristocratiche, incarnando la nobiltà d’animo e di stirpe. Animale utilizzato fin dall’antichità nelle aree dell’Africa e dell’Asia, il pachiderma rappresenta uno spirito paziente, saggio e con un forte autocontrollo, esprimendo anche leadership e signorilità.
- Fenice: un animale leggendario che pur non appartenendo alla tradizione giapponese ha avuto una notevole diffusione. Simboleggia la rinascita.
- Leone: è un animale notturno, caccia con il favore delle tenebre e, per la sua peculiarità, esprime la forza della ragione, il controllo della razionalità sull’inconscio che, durante la veglia si assopisce e si sprigiona nei sogni. Il felino più noto e ammirato è emblema di comando, raziocinio e solidità
- Lupo: animale dalla forte componente spirituale, simboleggia la lealtà e la forza.
- Orso: tipico animale dei nativi d’America, è presente anche nella cultura giapponese e cinese, simboleggia forza e pazienza.
- Rondine: soggetto che rappresenta la saggezza e la fortuna.
- Scorpione: gli egiziani ritenevano che questo animale avesse il compito di guidare le anime verso la vita dell’aldilà. Il suo legame con la vita si ritrova anche nella cultura aborigena.
- Serpente: è in realtà un simbolo del divino e di quella concezione panteista e immanentista che lo vede come un animale sacro, perché a stretto contatto con la Madre Terra, dove la divinità alberga. Il rettile è soprattutto un simbolo di rinascita, esprime la ciclicità del tempo e, come è tipico della figure divine più ancestrali, si mostra nella sua duplice natura di vita e morte, costruzione e distruzione, come mostra lo stilema del serpente che si morde la coda in un cerchio senza fine né un vero principio.
- Tartaruga: raffigura la solidità di chi sa avere pazienza, la progettualità, lo spirito costruttivo e che sa dedicarsi con impegno ai propri obiettivi. Animale più longevo sulla faccia della terra, il rettile si associa ai concetti di fertilità, impegno, caparbietà e senso del dovere.
- Tigre: uno degli animali più amati della cultura giapponese, simboleggia il coraggio e la longevità.
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